Forse hanno pensato di essere davvero dei fenomeni. Forse hanno creduto di essere talmente fenomeni da poter vincere una partita senza correre. Probabilmente qualcuno ha creduto che, essendo stato chiamato a giocare in una città che sta in C2 per caso, con un pubblico da serie A e monte ingaggi di altra categoria, allora ammazzare il campionato sarebbe stato più o meno un gioco da ragazzi. Quando poi tutti hanno scoperto che le cose non stavano così, che la parola fenomeno non riguarda nessuno e che in C2 c’ è chi gioca meglio e chi corre di più, allora ecco la confusione, la paura, l’ imbarazzo e una figura terrificante, perché la sconfitta col Rimini terrificante è stata e non a caso sono arrivati i primi fischi. Anche Vierchowod deve essere rimasto coinvolto in questo imprevisto groviglio esistenziale, con questa squadra che tiene solo quindici minuti e con formazioni che negli ultimi tempi non quadrano mai. E’ naturale pensare che Diego Della Valle abbia ragione, quando dice «Io non sono preoccupato, dobbiamo dare fiducia ai giocatori, al tecnico e a questa squadra». Il proprietario della Florentia è perfino sceso negli spogliatoi a fine partita, per tranquillizzare i suoi giocatori. Ha fatto bene. Il mercato di gennaio è lontano e i problemi vanno risolti ora. L’ isteria non avrebbe senso. Il senso di responsabilità, però, sì. «Lo sapete, il mio obiettivo è quello di dare a questo stadio una squadra che fa spettacolo e vince» dice Ddv. Per ora proprio non ci siamo, e la coppia Galli-Vierchowod ne sarà cosciente. Loro avranno sicuramente delle responsabilità: la rosa non appare, almeno per ora, così di alto livello come promesso. Il fatto che poi i giocatori rendano meno del previsto è qualcosa che pesa sulle spalle del tecnico. Ed è curioso riflettere su alcune incongruenze strategiche. Esempio: Della Valle vorrebbe spettacolo da una squadra che non possiede in rosa (caso rarissimo) un fantasista. «Purtroppo il tempo per fare la squadra era poco» dice lo stesso numero uno della società. E con questo alibi allora si spiega tutto. Solo che poi il campionato lo devi vincere lo stesso. E non puoi affidarti solo agli alibi o ai rinforzi di gennaio («Siamo sempre pronti a intervenire» ripete Ddv), anche perché mentalmente sarebbe un grave errore che potrebbe portare i giocatori attuali a rendere ancora meno, sempre che sia possibile. Perché questa volta non se ne salva uno: la difesa (lasciare fuori Ripa non è stata una grande idea) commette ingenuità clamorose, il centrocampo è ruvido, troppo. Hutwelker (che Galli considera una specie di Nicola Berti, ma ci auguriamo che si trattasse di una battuta) è una specie di Ufo e ti mette un sacco di dubbi in testa sulla Bundesliga, Nicodemo è un onesto cacciatore di stinchi altrui. Andreotti, quello visto ieri, invece, un onestissimo cacciatore di brutte figure. Il Riganò over size che qualcuno aveva già iniziato a paragonare a Batistuta ieri poteva al massimo aspirare a un paragone col mai dimenticato Vakouftsis. Certo, capita a tutti una giornata no, ma il dato complessivo è preoccupante. Ed è necessario che Vierchowod rifletta bene. Che manchi l’ umiltà, il sacrificio, oppure semplicemente gli schemi di gioco (da questo punto di vista il Rimini ha dato una lezione a tutti), qualcosa sicuramente va cambiato. Come dicono i tifosi: «Ci meritiamo di più». Ma molto di più.
BENEDETTO FERRARA