18/02/2003 Domenici ‘Volete solo spaccare la città’


Il giorno dopo gli insulti allo stadio, il sindaco Domenici, durante un infuocato consiglio comunale, annuncia: «Sto valutando di non andare più allo stadio per evitare strumentalizzazioni». Una decisione presa perché le urla contro di lui non sono un episodio, ma la conferma che è in atto un «disegno politico», nato perché «questo tentativo di riportare il calcio professionistico a Firenze infastidisce qualcuno» e per favorire un ritorno di Vittorio Cecchi Gori, salvaguardando la vecchia Ac Fiorentina. Un atteggiamento che secondo Domenici (che ha ricevuto la solidarietà della sua maggioranza e dei tifosi del Collettivo, gruppo Fiorenzia e coordinamento Viola club) trova sponda nel centrodestra fiorentino, «la dimostrazione che fanno opposizione non a me o alla maggioranza, ma alla città», nel calcio come per le grandi opere o per il Social forum. «Accuse infondate: perché quando poteva querelare Cecchi Gori per il debito dello stadio, Domenici non lo ha fatto?» ribatte la Casa delle libertà. Un «disegno politico». Dietro le urla allo stadio, dietro gli emendamenti in Parlamento che potrebbero risollevare le sorti della vecchia Ac Fiorentina, dietro la campagna di stampa che appoggia questa operazione c’ è un «disegno politico», secondo il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. Un progetto teso solo a «riportare in primo piano la precedente proprietà, un tentativo nefasto» e che troverebbe una sponda anche nel centrodestra fiorentino. E’ un fiume in piena Domenici in consiglio comunale. Conferma che «sta pensando» a non tornare più allo stadio «per evitare strumentalizzazioni politiche». Perché, e secondo Domenici non da ora, c’ è chi ha in mente un progetto politico che ha al centro il calcio a Firenze, ma diverso da quello che ha riportato una squadra fiorentina in campo con l’ imprenditore Della Valle. «Questo tentativo di riportare Firenze nel calcio professionistico infastidisce qualcuno» spiega al consiglio Domenici, dopo essersi preso la solidarietà della sua maggioranza sugli insulti alla stadio. «Vedo strumentalizzazioni politiche, emendamenti presentati al Senato e poi dettagliatamente illustrati in conferenza stampa nella nostra città da parlamentari di Roma eletti in Piemonte» insiste Domenici riferendosi al parlamentare dell’ Udc Eufemi «che ha attaccato le istituzioni locali perché “non hanno fatto molto per salvare la vecchia Fiorentina, ma si sono impegnati per la costruzione di una nuova società». L’ ultima di una lunga lista di episodi che il sindaco snocciola uno dietro l’ altro: le battute del ministro all’ economia Giulio Tremonti sulle presunte sponsorizzazioni da parte di Palazzo Vecchio della Florentia, le critiche del centrodestra per la permanenza sua e dell’ assessore Eugenio Giani nel Cda della squadra di Della Valle «critiche su presunti conflitti di interessi che arrivano da chi li conosce bene» dice Domenici. «Basta, basta» urla nel salone de’ Dugento il capogruppo di An Riccardo Sarra. «Basta? Ho appena cominciato» ribatte il sindaco, che cita le polemiche per il Social forum europeo, la richiesta al Governo di bloccare tramvie e la stazione dell’ alta velocità ferroviaria, arrivata dalla Casa della Libertà: «Smettetela di fare l’ opposizione a Firenze, fatela solo al sindaco». Accuse respinte dal centrodestra, anche se l’ uscita di Eufemi ha fatto sobbalzare più di uno di loro. Il collega di partito Federico Tondi l’ ha anche chiamato ieri per sfogarsi. «Ma mi ha assicurato che la sua uscita non riguardava la Fiorentina» assicura. E proprio non gli va giù di passare come quelli che riporteranno a Firenze Cecchi Gori. «Ma quale disegno politico, l’ unico progetto vero è quello del diessino Valdo Spini per legare il titolo sportivo al territorio, appoggiato in modo bipartisan anche dal centrodestra» sbotta Massimo Pieri di Forza Italia. «Ci domandiamo invece perché Domenici non abbia mai querelato Cecchi Gori per i debiti dello stadio Franchi, dopo averlo osannato come parlamentare dell’ Ulivo» dicono praticamente in coro i consiglieri di An, Forza Italia e Udc. «Il sindaco usa la Florentia per fini elettorali» aggiunge l’ azzurro Rodolfo Cigliana.

MARZIO FATUCCHI